Il 20 maggio 2013, Repubblica Roma scrive così del Pigneto: “Nelle domeniche di Roma interi quartieri sprofondano nel silenzio. Da un balcone che si affaccia sulla rampa della tangenziale Est, in direzione Prenestina, un bambino dalla faccia tonda fa bolle di sapone. Poco più avanti c’ è una scritta che dice: «Con i colori sconfiggeremo il precariato»”. Un’immagine poetica del Pigneto che ci piace tramandare e conservare nell’album delle cose belle.
Il 20 maggio 1952, come racconta Paolo Pilati Tarzanetto nel suo libro “Pasolini e la terza generazione”, i fratelli Cazzulini, due gemelli del Pigneto, tali Pietro (detto ‘er Negus’) e Valerio (detto ‘er Persiana’), partecipano alla maratona Roma Ostia grazie alla vittoria di Pietro ottenuta in una corsa che si teneva al Pigneto, al Mandrione e alla Marranella. Il loro piano è partecipare alla Maratona insieme di nascosto, dandosi il cambio a metà percorso per vincere agevolmente. Il primo a scendere in gara è er Negus, sostituito da er Persiana, che in volata stacca tutti gli altri: al momento della premiazione però, poiché Pietro era in bagno, sale sul palco Valerio, raggiunto in seguito anche dall’ignaro Pietro. Scoperto lo scherzo, vengono entrambi squalificati.