Il 26 aprile 2003 il Comitato di Quartiere Pigneto Prenestino si riunisce per provare a studiare la fattibilità di un gesto che possa rimanere impresso nella memoria degli abitanti del Pigneto: l’occupazione della sopraelevata della tangenziale su via Prenestina, allo scopo di denunciare l’irrespirabilità dell’aria a causa dello smog prodotto dalle automobili. (1)
Il 26 aprile 2011 l’artista Mimmo Rubino, all’indomani della bufera causata dall’affissione di una sua installazione sul ponticello del Pigneto recante l’insegna di Auschwitz ‘Work will make you free‘ poi rimossa dalla Digos, si giustifica affermando che la sua opera intendesse far riflettere sulle misere condizioni sociali e lavorative di tante persone al giorno d’oggi. (2)
Il 26 aprile 2016, dopo la denuncia del regista Francesco Barnabei, firmatario di una campagna contro spaccio e delinquenza all’interno del Pigneto, le forze dell’ordine cominciano a presidiare ogni angolo del quartiere intensificando i controlli. Filippo Ruggeri, gelataio di via Pesaro, contribuisce alla lotta al degrado lanciando una raccolta firme. (3)
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Fonti bibliografiche:
(1) Il Pigneto: un’etnografia fuori le mura di Roma (Giuseppe Scandurra, Cleup editore, p. 94)
(2) Pigneto, si svela l’autore dell’insegna “Sono un artista, non mi hanno capito” (Valeria Forgnone, Laura Serloni, La Repubblica, 27.04.2011)
(3) Pigneto, poliziotti a cavallo e volanti ad ogni angolo: “Da oggi qualcosa cambierà” (Ginevra Nozzoli, RomaToday, 26.04.2016)


