26 Aprile 2024
venerdì, 26 Aprile 2024
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‘Tute, traumi e traditori di classe’, il nuovo lavoro di D. Hunter

Il nuovo libro di D. Hunter, pubblicato ancora una volta da Edizioni Alegre

Sabato 14 maggio alle 18.30 D. Hunter sarà al Pigneto alla Libreria Alegre per inaugurare il suo tour di presentazioni del libro “Tute, traumi e traditori di classe” (Edizioni Alegre) e del precedente “Chav. Solidarietà coatta” (Edizioni Alegre), in attesa dell’ ospitata del 20 maggio al Salone del libro di Torino. Discuterà con l’autore dei suoi libri e di narrativa working class lo scrittore Christian Raimo, che nel 2020 nominò “Chav” miglior libro dell’anno sulla rivista “Internazionale”.

Dopo “Chav. Solidarietà coatta” arriva nella collana “Working class” la seconda opera di D. Hunter. Il sottoproletario coatto di Nottingham ripercorre ancora i suoi primi venticinque anni di vita con l’obiettivo di rompere la lente che inquadra i suoi amici, i suoi familiari e sé stesso nelle categorie di buono o cattivo, vittima o violento. In ogni capitolo parla del proprio rapporto con una persona: dal nonno a una compagna, dal padre a un amico nero mai uscito dalla spirale del carcere. Fino all’apice del racconto che ripercorre il giorno del suo quattordicesimo compleanno, quando è stato arrestato. Una violenza illustrata bene, senza facili vittimismi: quella che ha subito, gli abusi familiari e le lame, ma anche la violenza che ha impartito. L’autore racconta cosa significa picchiare dei ricchi pensionati durante un furto, accoltellare un amico per futili motivi, fare lo stronzo con una donna. Ci illumina su cosa vuol dire diventare un traditore di classe: ossia rovesciare lo sfruttamento contro i più deboli; schierarsi dal lato degli oppressori; alimentare il patriarcato; sperare che i migranti possano sostituirsi a noi come catalizzatori di odio e disprezzo; rovesciare la propria impotenza sui più deboli per riprodurre, nella forma di una giustizia negativa, quella stessa violenza che subiamo. Un tradimento inteso però non solo come atto individuale ma come processo collettivo. La classe, ci spiega Hunter, è molto di più della definizione marxiana della relazione rispetto ai mezzi di produzione. Ha a che fare con i comportamenti, con gli assunti di base rispetto alla vita. E per sopravvivere ai traumi e ai tradimenti questi modelli comportamentali vanno riconosciuti, compresi e cambiati.

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