Giovedì 1 dicembre (h. 20.15) al Pigneto, presso il Nuovo Cinema Aquila, dopo il grande successo alla Festa del Cinema di Roma il regista Gianfranco Pannone incontra il pubblico per presentare Via Argine, 319, documentario sulla vicenda degli ex-operai Whirlpool di Napoli-Ponticelli, con la voce narrante di Alessandro Siani. Saranno presenti anche Vincenzo Vita, Presidente dell’Aamod (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico), il Portavoce del Presidio “Whirlpool Napoli non molla” Massimiliano Quintavalle ed Erika Manoni, montatrice del film. Modera il giornalista Giovanni Fasanella.
Un film documentario che segue, lungo dodici mesi la vicenda degli ex lavoratori Whirlpool di Napoli – Ponticelli, conclusasi pochi mesi fa con il licenziamento di 316 operai dopo la brusca chiusura del sito. Tre anni prima quegli stessi operai avevano tenacemente dato vita al presidio “Whirlpool – Napoli non molla” tuttora esistente, nell’ex dopolavoro, in quella Via Argine, indirizzo storico, che per decenni ha ospitato lo stabilimento della multinazionale americana della lavatrice. Speranze, paure, desideri e tanta rabbia si distribuiscono lungo il film grazie alle testimonianze di alcuni degli operai mobilitati da ben tre anni. Le loro sono storie in bilico tra la legittima paura di perdere il posto fisso e le preoccupazioni per i propri figli nella città dove più che altrove la precarietà è un dato reale. Il film racconta la crisi della centralità operaia nell’immaginario della società italiana e nell’orizzonte strategico delle forze politiche. A storicizzare questa grave incertezza lavorativa alcuni brani tratti dal romanzo La dismissione di Ermano Rea, letti da Alessandro Siani che era appena un ragazzo, quando suo padre, operaio specializzato all’Alfasud di Pomigliano, subì per lungo tempo la cassa integrazione.
“Sento vicino l’orgoglio operaio – dice Gianfranco Pannone – grazie al nonno paterno, anche lui ex operaio all’Italsider di Bagnoli, che mi raccontava storie di passione e di riscatto sociale in una città del Sud dalle mille contraddizioni”
Napoli è sempre stata una città operaia, ma in trent’anni alla storia industriale della città è stato imposto un deciso stop. E anche la prospettiva di un nuovo Consorzio industriale che prenda il posto della Whirlpool, restituendo ai suoi ex operai la dignità di un lavoro, si fa incerta.